Il 3 maggio segna l’arrivo in radio di “Formiche“, il nuovo singolo di Sista, nome d’arte di Silvia Gollini, voce influente nel panorama musicale italiano. Con una carriera ventennale alle spalle come corista e autrice per noti artisti italiani, Sista ha consolidato la sua reputazione con testi significativi e un timbro vocale distintivo.

Accompagnato dal videoclip in anteprima su SkyTg24, questo brano offre una riflessione sulla vita moderna, sollevando questioni sulla costante ricerca della perfezione e nell’incessante frenesia quotidiana che caratterizzano la società contemporanea.

Formiche”, arrangiato, mixato e masterizzato negli studi della Mad Records da Marco Gollini che ha curato anche la regia del videoclip, si distingue per la sua critica incisiva verso un’esistenza sempre più mediata da aspettative irrealistiche e superficiali. Attraverso il videoclip, girato in una fabbrica di manichini di alta moda, Sista esplora la tematica della standardizzazione, offrendo una prospettiva unica sulla perdita di autenticità. “Formiche” emerge non solo come un inno all’individualità ma anche come una riflessione acuta su come la cultura moderna spesso ci spinga verso un ideale di successo distante dalla nostra essenza umana naturalmente e meravigliosamente imperfetta.

INTERVISTA

Formiche è un brano che è una riflessione sulla vita moderna. Con questo titolo stai indicando la laboriosità di chi non si ferma mai o vuoi invitare tutti a fermarsi e tirare il fiato?
Esattamente la seconda, già con “Sospesi” del 2021, nato durante la pandemia, volevo inviare il messaggio di “rallentare” e approfittare della pausa mondiale forzata per riflettere su dove il mondo sta andando, dal mio punto di vista era un’occasione importante, mi dispiace perché “FORMICHE” è la conferma che il ritmo è peggiorato e il treno è ripartito addirittura piu’ veloce di prima.

Hai ambientato il videoclip ufficiale in una fabbrica di manichini di alta moda, pensi che anche nel mondo musicale di oggi sia difficile portare avanti un proprio progetto musicale se non si è simili alla massa?

Ancora una volta esattamente. La cultura in generale è a serio rischio. Cinema Teatro Editoria Arte. Ma sembra non importare. Assurdo. Non so cosa succede in altri paesi, ma non credo sia questa l’era dell’eccellenza musicale italiana. E lascio la libertà di sparare sul mio brano che puo’ piacere o no, ma molta gente non ascolterà a prescindere e questo è il risultato di teste bombardate di informazioni da una parte e mancanza di curiosità dall’altra, o pigrizia lasciatemelo dire, io mi ricordo che noi eravamo affamati di musica e mettevamo i soldi da parte costretti a scegliere quale disco o concerto fra i giganti in circolazione e curiosi dei nuovi.

Il tuo percorso artistico è stato segnato da tante esperienze artistiche come TV e teatro. Non ti sei fermata molto neanche tu. Questa brano è autobiografico?

Certo. Sono io la prima che sono costretta a correre sempre , ma non la vivo bene. È proprio per questo che scrivo canzoni con musiche e testi dritti al punto, al messaggio. E’ il mio urlo di protesta contro una macchina troppo veloce e gli artisti combattono cosi’ , lanciano frecce alle menti.

Pensi che in questa epoca ci sia poco spazio per la felicità e che prevalga spesso la voglia di affermarsi?

Si! La voglia di successo mangia le relazioni. Confermo tutto anche quando canto “La felicità in coda alle scadenze”.

Ti è mai capitato di raggiungere un obiettivo a lungo desiderato e guardarti intorno e non essere felice?

E’ capitato durante una Tournee, da corista , capendo le dinamiche reali del music business e lo stress che il successo porta ad un artista che diventa famoso , impegni, spostamenti, aspettative, responsabilità, doveri, e non sempre libertà creativa , oggi soprattutto. Il successo richiede esperienza , mestieranza, gavetta , rispetto, stabilità psicologica altrimenti è uno tzunami devastante e non è per tutti.

La copertina del singolo è molto particolare ce la vuoi spiegare?

La copertina è stata scelta da una scena del Videoclip che è ambientato in una nota fabbrica di manichini di alta moda, corpi, mani , volti perfetti pronti per le vetrine , misure di una perfezione che non esiste. E’ l’attimo in cui “ il manichino imperfetto” inizia la sua fuga dalla fabbrica e dal processo di standardizzazione per conservare la sua unicità.

Cosa è cambiato oggi rispetto a 4 anni fa? Ti senti diversa personalmente e musicalmente?

Il mio stile è nato scrivendo per altri da molti anni e poi per me, volevo un sound acoustic pop dal sapore internazionale, ed è nata “Time4” registrata fra Londra e Roma. Dai suoni giamaicani del quartiere di Brixton dove abitavo quando stavo per trasferirmi è seguita “Wednesday freedom” e poi è arrivata la pandemia, nacque “Sospesi” in italiano e fu accolto molto bene. Il Soul e il Funk in italiano hanno richiesto prima qualche buon singolo pop di assestamento “Kokoro” “8 Marzo” e ora “FORMICHE”. Ogni brano ti cambia , smussa gli angoli, definisce l’identità . Certamente sono diversa da 4 anni fa.

Dopo Formiche ci sarà un EP o farai delle date?

Usciranno altri due singoli nei prossimi mesi e Live con grandi musicisti.

Cosa consigli ai ragazzi che vogliono fare musica?

Consiglio di nutrirsi di buona cultura, ascoltare i giganti della musica poi formarsi al meglio, nel frattempo imparare a guardare gli occhi del pubblico, una buona pomata per gli schiaffi e le porte chiuse in faccia, rispetto per chi ha piu’ esperienza di te, zitto e impara, poi un bel respiro e buttati.
Ma fallo per la musica non per te. Se sei ancora in piedi buona fortuna che serve anche quella.

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