Giorgio Innocente, classe 1991, è salentino ma vive da diversi anni a Siena. Inizia a studiare pianoforte da giovanissimo, tra i Conservatori di Lecce e Taranto e le accademie, affiancando a questo lo studio delle tecniche vocali. A 17 anni si avvicina al jazz, iniziando a studiarne la tecnica pianistica e vocale, ma si appassiona sempre di più anche alla scrittura che, quasi inevitabilmente, viene messa a servizio della sua musica. Parallelamente all’attività accademica, Giorgio si dedica al lavoro sui suoi brani e all’attività dal vivo, suonando su palchi come il Mediterraneo Festival e il Salent Festival e collaborando con importanti formazioni del territorio pugliese e non solo. Il singolo d’esordio, Il Cuore e l’Abat-Jour, esce il 28 aprile 2020 per l’etichetta CinicoDisincanto, seguito a giugno da Gitana, il secondo brano che anticipa il primo album, previsto per fine 2020.

Ciao Innocente! Benvenuto su Rifugio Musicale. Diamo inizio a questa intervista con un aneddoto legato alla tua carriera musicale. Raccontaci qualcosa di te che ancora nessuno conosce!
Innanzitutto è un grande piacere essere vostro ospite e grazie per lo spazio che dedicate agli artisti emergenti.
La mia carriera da autore è iniziata quasi per scommessa. Non sono nato con l’idea di fare questo nella vita, lo reputavo molto faticoso e non sapevo bene quale fosse l’approccio giusto. Mi ero limitato a comporre dei brani pianistici e ad accompagnare brani editi. Poi, un giorno, un cantante mi chiese di scrivere un brano per un concorso locale cui avrebbe preso parte. Inizialmente rifiutai, poi feci scommessa con me stesso: una settimana di tempo, dentro o fuori. Fu un parto ma ci riuscì e lui vinse anche il concorso.
Parliamo delle tue influenze musicali. Quando e come hai cominciato a muovere i primi passi nel mondo della musica? Quanto, invece, ha influito il tuo luogo di origine in questo processo?
La musica è sempre stata presente nella mia famiglia. Da mio nonno a mio padre, fino ad arrivare a mio fratello hanno da sempre suonato uno strumento o comunque avuto la musica come riferimento nella quotidianità. Io, nello specifico, ho iniziato a suonare il pianoforte a 9 anni. A 12-13 iniziai a calcare piccoli palchi come cantante, fino a far parte di molteplici band del territorio salentino. A 23-24, mi resi conto della necessità di un cambiamento radicale; non mi sentivo a mio agio a suonare nelle band con brani non originali, nonostante quegli anni fossero stati molto divertenti e soprattutto formativi. Sentivo di togliere spazio a chi, con grande fatica, provava a far ascoltare le proprie idee e che aveva intrapreso una strada piuttosto tortuosa. Provai a capire se la cosa potesse piacermi e in effetti fu così. Poi, comunque, la Puglia, ha una grande tradizione di cantautori.
Quale è, secondo te, il ruolo del cantautore nella nostra società e cosa lo rende tale, degno di questo nome?
Il cantautore, almeno all’inizio della sua carriera, ricerca la purezza. Scrive per sé stesso prima che per altri e pone delle riflessioni su alcuni aspetti della vita, della società, della quotidianità che la musica riesce poi a veicolare a più persone. Si sente quasi giustificato nel dire ciò che vuole senza porsi il problema se questo possa piacere o meno agli altri. Quindi, per rispondere alla domanda, il cantautore deve “parlare” cercando di essere il più puro possibile, attraverso un’analisi soggettiva di ciò che lo circonda e in un estremo senso di libertà.
Come nasce la volontà di far uscire il singolo “In Alto Mare”, cover della celebre Loredana Bertè?
Nei miei brani, spesso, tratto il concetto di “libertà” intesa come evasione dalla quotidianità. Cerco di vivere basandomi su due concetti cardine: quello di “struttura” (ciò che reputo necessario) e di “sovrastruttura” (ciò che invece ritengo futile e imposto). “In alto mare”, nel contesto degli anni ‘80, ben esponeva la necessità della libertà e mi è sembrato interessante sovrapporla ai giuorni nostri.
In merito al futuro: nuovi singoli in arrivo? Sono previste altre cover o brani originali?
Certamente tornerò a proporre brani originali, penso già in estate, con uno sguardo al 2024 e ad un nuovo disco.
Innocente siamo arrivati ai saluti, ma lascio a te l’ultima parola: saluta i nostri lettori con una delle tue citazioni preferite! Ti ringrazio per essere stato con noi e a presto!!!
“Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità è il genio di ciascuno di noi”.
Baudelaire. Grazie per l’opportunità e a presto!!
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