È uscito il secondo album di Blumosso dal titolo La Battaglia di Svevia. La Battaglia di Svevia è un lavoro che comprende nove brani in italiano e uno scritto in francese, accomunati tra loro da temi concreti e interiori. Nelle canzoni dell’album emergono scenari di vita quotidiana e la poeticizzazione degli elementi naturali come mare, cielo, terra e fiori.
Descrivendo non solo l’indissolubile legame con la sua terra, il Salento, Blumosso apre la sua scrittura alle esperienze più personali includendo così anche i luoghi in cui l’artista si è formato, dove si svolgono le storie di cui canta. Rendendo elementi essenziali anche le situazioni più intime come: la festa del paese; il forno dove si fa il pane; gli spazi della casa; i luoghi dell’infanzia: come i campi brulli d’estate, sotto un albero di gelsi, quando si guardava in cielo e si notavano le scie degli aerei, e ci s’innamorava della ragazzina, venuta in vacanza dal nord.
Il ritmo del disco segue un’onda discendente. È incalzante e veloce all’inizio, per poi ammorbidirsi nella seconda parte dell’album. Questa scelta simboleggia l’atteggiamento di Blumosso riguardo alla velocità e alla frenesia del mondo della musica di oggi. Il titolo dell’album richiama un aneddoto dell’infanzia dell’artista, che spiega:
“Da bambino, ero molto vivace. Spesso i miei genitori mi lasciavano a casa dei nonni e il nonno, quando facevo il monello, nell’estenuante tentativo di calmarmi, mi ammoniva: “Se non stai buono, per colpa tua, scoppia una battaglia, e muoiono persone!” La prima volta, dopo il trauma all’idea, gli domandai scettico: “E che battaglia scoppia?”, e lui: “La Battaglia di Svevia!” a quel punto, iniziavo a crederci per davvero, chiesi, dove si trovasse la Svevia; “alla Germania!” rispose mio nonno. Ed io, tranquillo e illuso: “ va beh, ma la Germania sta lontana!”, e sempre lui: “ Lontana o vicina, per colpa tua muore un sacco di gente; quindi fai il bravo!”; d’allora in poi, puntualmente, quando mi agitavo, lui tirava fuori la battaglia di Svevia ed io mi calmavo; e così questo disco, che ho scritto durante il lockdown (periodo per me, come per tanti, molto difficile), è stato come una cura; un antidoto per calmare le paure e le incertezze di quel momento; come mio nonno usava “La battaglia di Svevia” per tenermi buono; io ho usato la scrittura per frenare i mostri che avevo dentro“.
Oltre all’aspetto narrativo e concreto di questa raccolta, si aggiunge e si mescola il lato introspettivo con il quale Blumosso cerca di far trasparire la voglia di sincerità nei rapporti di qualsiasi natura. È in queste immagini che l’artista ci rivela le sue emozioni: la felicità dei sentimenti, ma anche la paura legata a essi.

L’immagine del disco sarà legata al dualismo fuoco – cenere. La dicotomia sarà espressa soprattutto a livello visivo, attraverso foto e video che l’artista pubblicherà sui suoi canali, accompagnati da un percorso narrativo che spiegherà tutto passo per passo.
“La creazione in generale, e nel mio caso la scrittura di una canzone, è frutto di una scintilla. È la vita che implica una combustione, ed è da quel fuoco che io creo: le mie canzoni, che poi restano, come la cenere rimane quando il fuoco si estingue, e vola chissà dove, nelle orecchie e a perdita d’occhio”.
TRACKLIST
Come in un film porno
Dall’inizio alla fine
La battaglia di Svevia
Un posto dove ti sorriderò
La festa del Paese
Orbite
Le temps qui va (con Flavio Paglialunga)
Al bar del corso
Gelsi
Labbra
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